Lo psicologo privato diventa pubblico: al via la convenzione con l'Apss
Liberi professionisti convenzionati con la Sanità pubblica, in Trentino il primo caso in Italia
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Liberi professionisti, ma in convenzione con la sanità pubblica: questa la possibilità prevista per gli psicologi privati grazie ad una convenzione con l'Azienda provinciale per i servizi alla persona. Il Trentino sarà la prima realtà italiana a sperimentare una convenzione con studi di assistenza psicologica privati. Lo prevede una legge provinciale del 2016, caso unico in Italia, che porterà ora alla firma di una quindicina di accordi contrattuali per le prestazioni ai pazienti.
Studi di psicologi, dunque, come le cliniche private, in convenzione con l'ente pubblico. Una novità che è stata illustrata dal dirigente dell'assessorato alla Sanità Michele Bardino alla Quarta Commissione consiliare. "L’iter di questa delibera è stato lungo - ha spiegato Bardino - perché nessun servizio sanitario in Italia ha mai sperimentato un convenzione per la psicologia clinica. Problemi ci sono stati sulla definizione tariffe: un massimo di 8 interventi a paziente, pagati 44 euro l’uno. Si è dovuto evitare, anche per motivi di riservatezza, il passaggio dell’utente dal medico di medicina generale per l’impegnativa".
Gli ambiti di intervento previsti dalla delibera sono sei: il sostegno psicologico a chi, i cosiddetti care givers, segue persone non autosufficienti o affette da demenza e disabilità; a chi è affetto da dolore cronico non oncologico; nei casi dove è necessaria l’elaborazione del lutto; negli interventi decisi dall’Azienda in base alle emergenza; per interventi di psicologia dell’emergenza in coordinamento col 118 e, infine, a favore di disabilità visiva. Per la convenzione è prevista una spesa di 300 mila euro, circa 20 mila euro per la quindicina di studi con i quali verranno stipulati i contratti di convenzione con l’Apss.