Dallo spritz alla terapia intensiva: il video shock della Regione Veneto
Dalla Regione Veneto un video che fa discutere. Zaia: "Polemiche inutili"
"Basta poco, qualche centimetro in meno, una svista, una pacca sulla spalla, un saluto più caloroso, una risata innocente, una stretta di mano, una leggerezza. E tutto tornerà a fermarsi". Questo il messaggio contenuto nel video della Regione Veneto per sensibilizzare i giovani sul rispetto delle distanze e sull'obbligo della mascherina dopo il ritorno alla "normalità". Un video che sta facendo molto discutere: giovani e bar non sono l'unica categoria e l'unico luogo a rischio per quanto riguarda la trasmissione del contagio.
Le immagini mostrano alcuni assembramenti in una piazza: giovani - alcuni senza mascherina, altri troppo vicini tra di loro - che bevono e si salutano, commettendo una serie di leggerezze evidenziate dalla voce narrante. Poi lo scenario cambia e si sposta nella terapia intensiva di un ospedale. Alla fine dello spot, la scena è quella di un paziente intubato, con la scritta "Happy hour?" in sovrimpressione: "Il Covid-19 si combatte in ospedale - conclude la voce dello spot - ma soprattutto fuori".
Sono diverse le critiche rivolte in rete al messaggio-spot della regione Veneto: alcuni stigmatizzano la criminalizzazione delle giovani generazioni, con immagini che generalizzano, presentando i ragazzi (ma nei bar non ci sono anche trentenni e quarantenni?) come i frivoli, irresponsabili e superficiali.
Dal canto suo, Zaia ha parlato di "polemiche inutili": "Il video sta avendo un grande successo e un'ampia diffusione" ha detto il governatore veneto nel corso della conferenza stampa quotidiana sull'emergenza coronavirus dalla sede della Protezione civile di Marghera. Un'utima precisazione: "Vi ricordo che tutte le persone senza mascherina nel video sono tutti congiunti, sono stati tutti selezionati, non sono le immagini di una piazza vera".