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Respinto il ddl trentino sul turismo accessibile

Per la Giunta la Provincia si starebbe già distinguendo rispetto ad altri territori

La seconda Commissione permanente ha respinto il disegno di legge 105 di Fratelli d’Italia che puntava a introdurre nell’attuale legge sulla ricettività turistica la promozione dell’offerta turistica accessibile (quattro voti contrari e tre astenuti).

Il ddl era stato proposto dalla consigliera Alessia Ambrosi ed era stato sostenuto da sindacati, imprenditori, rifugisti e agenzie turistiche. "L'obiettivo era rendere la nostra provincia un territorio all’avanguardia quale destinazione turistica accessibile, che promuove l’inclusione di persone con bisogni speciali e in generale una cultura turistica per tutti, attenta a persone non solo disabili, ma anche a certe categorie come famiglie con figli o anziani", ha detto Ambrosi in apertura della discussione.

La Giunta ha motivato il parere negativo con il fatto che la Provincia già si starebbe distinguendo in maniera decisa rispetto ad altri territori in questo campo: "Leggi ne abbiamo già tante - sostiene l'amministrazione provinciale -, meglio fare sintesi di quello che già c'è".

L'assessore provinciale al turismo Roberto Failoni ha assicurato la collaborazione con il comitato paralimpico e ha promesso che nei prossimi mesi presenterà ulteriori proposte e iniziative per rendere appetibili anche i territori meno forti turisticamente.

L’Upt e la Lega hanno ribadito lo sforzo e l’attenzione nei confronti dei diversamente abili dimostrati dall’assessorato anche in ottica delle Olimpiadi del 2026, mentre la Patt ha definito il ddl “inutile”.

Il parere negativo della Giunta è stato invece stigmatizzato dal Pd, sorpreso di come questa volta a essere stigmatizzato sia stato non un ddl delle minoranze, ma di un partito di maggioranza (FdI). "La maggioranza non è riuscita a trovare politicamente la quadra su un argomento così semplice e sensibile - commentano i dem -, proposto peraltro da un suo alleato di governo: un gran peccato".

"Il testo era stato scritto assieme agli stake holders del settore - ha detto Ambrosi -. Mi rammarico per le parole dei colleghi che hanno definito inutile e fuori luogo la proposta dimostrando così di non aver colto il merito e i contenuti della stessa. Ancora una vola è stato commesso un grande errore: non guardare il fine reale delle iniziative, ma l’appartenenza politica. Dal punto di vista culturale c’è ancora davvero tantissimo da fare".

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