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Martedì, 16 Aprile 2024
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"Contratti pessimi e paghe misere": la denuncia di Cgil sui precari nei musei trentini

Il sindacato ha segnalato la situazione dei 'pilot' dopo il discorso pubblico del direttore del Muse Michele Lanzinger

"Paghe da 800 euro e contratti a tempo determinato da 18 ore, con settimane da 38". È quanto denuncia Roberta Piersanti  di Fp Cgil sulla situazione dei pilot, i lavoratori che gestiscono diverse attività nei musei trentini senza essere assunti direttamente. 

Le dichiarazioni della sindacalista sono state rilasciate in risposta all'intervento pubblico del direttore del Muse Michele Lanzinger che aveva detto: "Un senso di colpa nei confronti di tutte le persone esposte per motivi professionali. Medici, infermieri, ma non solo. Mi sento un privilegiato e sono molto dispiaciuto per i lutti, e preoccupato per chi rischia la vita ogni giorno nel proprio lavoro per aiutare gli altri". Il direttore aveva poi parlato dei 'pilot' affermando: "Il museo ha il proprio personale, e sono dipendenti provinciali. Ma tutta l’attività nei confronti dei visitatori è sostenuta dai 'pilot'. Un’attività appaltata ad alcune società. Per fortuna questi appalti sono veri appalti di lavoro, e tutti i lavoratori sono tutelati nel caso della mancanza di lavoro. A differenza degli Stati Uniti, dove in casi simili hanno licenziato".

La denuncia del sindacato

"Più volte - sottolinea Piersanti - abbiamo denunciato le condizioni di lavoro di queste persone, ben prima dell’emergenza Covid. Contratti spesso a 18 ore settimana, in realtà con settimane a 38 e altre a zero ore. Senza certezza dei turni se non a brevissima distanza. Lavoratori provenienti anche da fuori regione e che percepiscono, in media, 800 euro al mese! Spesso con contratti a termine. Ma sono l’anima dei nostri musei. Sono le guide che portano i bambini alla scoperta della scienza, della storia e dell’arte".

"Non va bene - ha aggiunto la sindacalista - citare i paesi dove le tutele dei lavoratori sono minori, perché sarebbe facile rispondere al direttore che esistono anche molti enti guidati da dirigenti a tempo determinato. Sappiamo bene tutti che al peggio non c’è mai fine. Abbiamo lanciato più volte l’allarme per il destino di oltre 200 lavoratori dipendenti delle aziende appaltatrici dei servizi museali del Trentino, sui quali grava ora anche la riduzione delle attività causa Covid-19 e la riprogrammazione del bilancio richiesta dalla Provincia ai musei stessi. Sono lavoratori che gestiscono la didattica ma anche biglietteria, accoglienza e sorveglianza (al Muse sono 80, tra Museo Storico, Buonconsiglio e Mart altri 60 solo per citare i principali)".

"Chissà perché - chiosa la rappresentante di Fp Cgil - gli eroi delle corsie di ospedale e delle Rsa suscitano nel direttore un senso di colpa. I pilot no. Insomma, il metodo quasi 'all’americana', in cui i lavoratori vengono considerati alla stregua di una fornitura, come una stampante o un tavolino, di fatto – seppur declinato con alcune misure di protezione sociale – è sostenuto proprio da un sistema museale che da tempo ha virato verso l’esternalizzazione di competenze che dovrebbero costituire il cuore delle attività".

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