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Turismo, con il tampone obbligatorio fioccano le disdette

Allarme di Federalberghi: "Un nuovo terremoto per il settore"

Anche Federalberghi critica l'ordinanza emanata lo scorso 14 dicembre dal ministro della Salute Roberto Speranza, che consente gli ingressi in Italia dall'estero solo a seguito di un tampone negativo, anche per i vaccinati. È solo l'ultima delle voci che si sono alzate contro il provvedimento, adottato dal governo per cercare di limitare la diffusione della variante Omicron sul territorio. Già la Cna del Trentino-Alto Adige aveva parlato di "gravi ripercussioni".

Ora, a protestare contro le limitazioni sono gli albergatori trentini, che parlano di nuovo terremoto per il settore. "Già da ieri stanno arrivando moltissime disdette, che si traducono in pesanti perdite economiche per le strutture ricettive. E non si tratta solamente di turisti stranieri: anche i turisti italiani, alla luce di tale provvedimento, vengono colti dalla paura del contagio e preferiscono annullare il proprio periodo di vacanza, anche se prenotato da tempo", commenta il presidente dell’Asat (Associazione albergatori e imprese turistiche della provincia di Trento) Giovanni Battaiola.

Un danno per certi versi irrecuperabile, date le tempistiche con cui l'ordinanza è stata adottata: "Le imprese hanno già assunto il personale e rifornito le scorte per la stagione invernale, i turisti hanno già prenotato il viaggio, l’alloggio e i servizi complementari" continua Battaiola, che poi commenta il dato sulla scarsa affluenza di stranieri: "Il 50% della clientela che frequenta il nostro territorio durante la stagione invernale è straniera. A monte dell’ordinanza si sarebbero aperte le porte ai turisti guariti o vaccinati. Ora, alla luce di quanto contenuto nell’ordinanza, anche questi ultimi devono sottoporsi ad un tampone. Ovviamente, i turisti stranieri, a questo punto vaccinati, guariti o meno, ci penseranno due volte prima di sottoporsi ad un tampone che, se dal risultato positivo, potrebbero costringerli a finire in quarantena".

"Insomma - aggiunge Battaiola - il fatto che le restrizioni entrino in vigore da un giorno all’altro creano panico nei turisti italiani e stranieri, e condannano le aziende che vivono di turismo. Di comune accordo con Federalberghi, che fa da portavoce nei confronti del Governo nazionale, perciò, chiediamo ai Governi provinciali e nazionali di intervenire per sensibilizzare il più possibile il Ministro della salute ad una revisione dell’ordinanza in questione, dando il tempo necessario ai turisti ed agli imprenditori del turismo di organizzarsi o riorganizzarsi".

In caso contrario, per le imprese ricettive si prospettano danni ingentissimi: "E questo ha come effetto indiscusso - spiega Battaiola - di mettere in allarme sia il sistema bancario trentino sia la Provincia di Trento, in quanto gli imprenditori alberghieri si trovano costretti a chiedere nuovamente, in virtù della loro stessa sopravvivenza, un intervento da parte di istituti bancari e della Provincia stessa".

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