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Domenica, 28 Aprile 2024
L'intervista

"La mia Belle non teme la diversità ed è più forte del patriarcato"

L'attrice Valentina Corti sarà la protagonista dello spettacolo "Storia di una Bella e una Bestia" in programma al Castello del Buonconsiglio dall'8 al 10 dicembre. Il suo personaggio strizza l'occhio al cartone della Disney, ma guarda anche alle donne del film di Paola Cortellesi

Quando si pensa alla Bella e alla Bestia parte in automatico nella mente l’immagine del ballo nel salone con la graziosa protagonista che volteggia nel suo abito giallo: il retaggio Disney che ha lasciato il segno. Ma Belle è molto di più; anzi, forse è addirittura tutt’altro. Lo ha raccontato l’attrice Valentina Corti, volto cinematografico e televisivo noto al grande pubblico, che nella sua prima volta in assoluto a Trento vestirà i panni di una Belle tenace, capace di un amore che va oltre le barriere, protagonista di una favola senza tempo che, al giorno d’oggi, è più necessaria che mai. Si tratta di "Storia di una Bella e una Bestia", in programma al Castello del Buonconsiglio dall'8 al 10 dicembre.

Valentina, lei realizza il sogno di tante bambine, diventare una principessa Disney come Belle. Che effetto le fa? “Io sono cresciuta a pane e cartoni Disney, con le grandi eroine a farmi compagnia e a farmi sognare. La mia preferita in assoluto era la Sirenetta, ma ho amato tantissimo anche Belle: romantica, sognante e delicata. La nostra storia si ispira più al romanzo di Jeanne-Marie Leprince de Beaumont, scostandosi dalla versione del cartone. Questa storia parla di un amore che va oltre la diversità, un amore puro, l’impossibile che diventa possibile, dotato di un linguaggio universale”.

Qual è quindi la differenza tra il cartone della Disney e l’opera che proporrete al castello del Buonconsiglio? “La differenza è soprattutto drammaturgica. Il testo che Alessio Chiodini (che interpreta la Bestia) ha scritto durante la pandemia è pensato per portare in scena pochi attori. C’è stato un percorso per creare uno spettacolo che potesse essere funzionale anche con pochi attori; ed è così. La differenza è nella struttura della storia, ma ci sono anche molte similitudini tra le due opere, penso ad esempio al carattere di questa donna molto legata al padre, disposta a immolarsi per salvarlo”.

Sarete al Castello del Buonconsiglio. Mica male. “Il nostro è uno spettacolo esperienziale, immersivo. Il pubblico è vicino a noi e poter portare questo spettacolo in location come dimore d’epoca o appunto castelli come quello di Trento crea un’atmosfera magica che a teatro non potrebbe esserci. Il castello è la scenografia, ha quel sapore che sarebbe impossibile da creare altrove. E poi questo spettacolo va fatto e visto in questo periodo dell’anno”.

Lei ha esperienze al cinema, in tv e a teatro. Quale ama di più? “L’amore è unico ed è per il mestiere, la recitazione. Per me l’ideale è portare avanti i tre mondi, i tre linguaggi diversi, che però per un attore sono stimolanti allo stesso modo. Le differenze sono stimolanti e arricchenti, e poi la contaminazione che creano è speciale”.

Uno dei momenti più intensi dello spettacolo

Mi sembra di capire che la sua Belle sia una donna forte. Oggi, parlando di donne forti in un’accezione che va oltre il significato letterario, pensiamo al film di Paola Cortellesi, “C’è ancora domani”. L’ha visto? “L’ho visto e sono sempre molto felice quando un film italiano ha un successo del genere. Mi è piaciuto moltissimo, c’è stato un gran lavoro per raccontare un tema molto difficile, col rischio di cadere nella retorica che, però, questo film evita alla grande. Paola Cortellesi ha affrontato questo tema con quell’ironia e quel modo dissacrante che ha reso il suo film fantastico. Adoro lo switch finale e il titolo ha a che fare con una grande storia di emancipazione. È perfetto per quest’epoca”.

La Bella e la Bestia è una storia di patriarcato? “Era un periodo diverso, ed era impossibile raccontare un mondo in cui il patriarcato non esisteva. Però come la storia ci insegna ci sono state donne che hanno deciso di autodeterminarsi, non solo di ribellarsi. E Belle, nel momento in cui capisce che il padre è in pericolo, decide di andare incontro a una morte certa  pur di salvarlo. E quando si trova di fronte la Bestia lei non cede, non arretra, gli tiene testa. E quando capisce che non c’è nulla da temere apre il cuore e lascia spazio alle qualità dell’altro. La sua forza è quella di affrontare questo destino con grande forza”.

Perché venire a vedere questo spettacolo? “È uno spettacolo suggestivo, in una location unica. Dura un tempo ragionevole per distrarsi e tornare un po’ bambini. Anche se non è uno spettacolo per bambini, intendiamoci. Fa bene all’anima scegliere il teatro e stuzzica un po’ il nostro fanciullo interiore. Insomma, ci sono solo dei pro nel venire a vedere il nostro spettacolo”.

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