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Attualità San Michele all'Adige / Via Edmund Mach, 1

Attraverso i semi trovati in siti archeologici ecco la storia genetica della mela

Una ricerca internazionale pubblicata sulla prestigiosa rivista Trends in Plat Science con il contributo di Cristiano Vernesi ed Alice Fietta della Fondazione Mach di San Michele all'Adige

Una ricerca per mappare geneticamente il processo di addomesticazione del melo: è questa l'ultima importante conquista nel mondo della genomica da parte della Fondazione Mach, che ha partecipato con due ricercatori ad un progetto internazionale di campionamento genetico su semi di mela trovati in siti archeologici.

Se è vero che la mela, da Eva in poi, ha accompagnato la storia dell'uomo, oggi con le tecniche di codificazione del genoma si riesce a ricostruire l'evoluzione delle specie animali e vegetali anche attraverso reperti molto antichi. In questo caso si parla di semi ritrovati in siti archeologici di epoca romana e medioevale in tutta Europa. Semi essiccati, che custodiscono però il genoma della pianta madre. 

Attraverso la collaborazione di un gruppo internazionale con personale da Francia, USA, Paesi Bassi, Germania, Belgio ed Italia è stata redatta un’esaustiva ed aggiornata revisione critica degli studi che sono stati fin qui dedicati alla storia delle coltivazione del melo. 
Mentre la genetica e la genomica di popolazione hanno permesso di svelare la storia complessiva della domesticazione, l’archeobotanica ha aiutato a documentare la transizione dalla raccolta ed uso della mela fino alle attuali pratiche di coltivazione.

Questo studio, spiega la Fondazione Mach, permette di prospettare come nuovi approcci quali l’impiego delle tecniche genomiche applicate ai campioni archeologici possano condurre alla conoscenza più dettagliati dei tratti coinvolti nella domesticazione. Una conoscenza che potrebe avere un grande potenziale in termini di incremento delle attuali tecniche di coltura.

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