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Ambiente

Le ragioni di Vaia, ovvero la correlazione tra cambiamenti climatici e disastri

Nel corso dell’incontro è emersa anche l’importanza dei boschi nel contrasto ai gas serra

Della tempesta di Vaia, di cui in questi giorni ricorre il quarto anniversario, e di cambiamenti climatici hanno parlato Lorenzo Ciccarese dirigente tecnologo, responsabile dell’Area per la conservazione della biodiversità terrestre e della gestione sostenibile dei sistemi agro-forestali di ISPRA, Giovanni Giovannini dirigente del servizio Foreste della Provincia autonoma di Trento e Günther Unterthiner, direttore del servizio Foreste della Provincia autonoma di Bolzano in un incontro dal titolo “Le Ragioni di Vaia” svoltosi lo scorso fine settimana, sabato 29 ottobre.

“Abbiamo bisogno di capire meglio la natura perchè c'è una stretta relazione fra i cambiamenti climatici e la biodiversità. Attualmente la temperatura globale è di 2°C in più rispetto al 1950. Entro la fine del secolo i gradi in più potrebbero arrivare a 6. Le foreste hanno un ruolo fondamentale nella riduzione dei gas serra così come la vegetazione urbana ha un ruolo decisamente importante. A causa della distruzione delle foreste si liberano in atmosfera enormi quantità di gas-serra, responsabili del riscaldamento globale. È urgente spostare i fondi dai gas fossili agli interventi di ripristino e restauro di aree boschive, ma anche costiere” il commento di Ciccarese.

Sulla tempesta del 2018, invece, è intervenuto Giovannini: “Vaia è stato un evento fuori scala che ha modificato il reticolo idrografico e ha prodotto danni enormi a tutte le infrastrutture forestali. Sono più di 2mila i chilometri di strade rese inservibili da Vaia, circa un terzo della rete forestale trentina. Sono inoltre 20mila gli ettari danneggiati in tutto dalla tempesta; la Provincia intende rimboschirne il 20%. Le piante e la natura riescono a trovare un equilibrio, per fortuna. Il bostrico ha peggiorato ulteriormente la situazione. In particolare sull’abete rosso che in alcuni casi presenta anche fenomeni di disseccamento da siccità. A causa di questo piccolo insetto, in tre anni abbiamo perso un milione e mezzo di metri cubi di alberi. Un danno molto più grande di Vaia”.

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