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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus, solo +18 contagi ma perché fatti pochi tamponi. Muoiono altre 10 persone

Ad annunciarlo nel corso della quotidiana conferenza stampa di aggiornamento sull'emergenza sanitaria il governatore Maurizio Fugatti

In Trentino il 14 aprile risultano solo + 18 contagi; i decessi invece sono stati altri dieci nelle ultime 24 ore. Ad annunciarlo durante la diretta di aggiornamento sull'epidemia il governatore della Pat Fugatti che ha specificato come il numero molto basso si debba ai pochi tamponi effettuati a Pasqua e Pasquetta: solo 200.

Diminuisce, per fortuna, il numero di ricoverati in terapia intensiva: sono 54 le persone in questo reparto (-2). Rispetto alle scorse settimane, ha sottolineato Fugatti, si è registrato un calo e questo è senz'altro un calo positivo. Il totale dei contagi dall'inizio dell'emergenza è di 3.815. Mentre le vittime sono 310.

"Questa mattina - ha continuato il governatore - si è tenuto un incontro con i gruppi economici per elaborare strategie per la ripartenza. Domani si svolgerà invece un altro incontro con sindaci dei comuni dove abbiamo chiesto più controlli e da cui partiranno i questionari finalizzati ai test sierologici. Nel frattempo in Trentino abbiamo mantenuto le stesse regole di prima per i cittadini. Sono stati riaperti i cantieri ma a patto che vengano rispettate rigorosamente ".

"Malati Covid non gravi negli hotel": la proposta dei medici trentini

Gli hotel vuoti trasformati in ambienti dove i pazienti Covid meno gravi possano essere accolti evitando il ricovero in ospedale ma anche l'isolamento in casa, che può essere problematico nel caso in cui abbia bisogno di un monitoraggio stretto. È la proposta lanciata dall'Ordine dei medici trentino alla Provincia. L'obiettivo è quello di "contribuire ad evitare di diffondere il contagio all'interno del nucleo familiare, che si sta dimostrando un problema sempre più importante", come si legge nella lettera firmata da Marco Ioppi, presidente dell'Ordine.

"Noi avevamo già sottoscritto accordo su questo tema - ha dichiarato Fugatti -. Su base volontaria i positivi al Covid possono essere spostati temporaneamente in strutture all'interno del territorio trentino. Vogliamo fare questo passaggio perché limita la possibilità di contagio per i familiari. Non sarà facile da realizzare ma procediamo in questa direzione".

In Alto Adige sì a passeggiate e visite a parenti e fidanzati 

In provincia di Bolzano, dopo un calo dei decessi e dei ricoveri in terapia intensiva, si allentano le misure per il contenimento del coronavirus: da oggi sono consentiti gli spostamenti a piedi e a quelli in auto per visitare i familiari. A Trento ripartono le attività lavorative all'aperto e quelle al chiuso che coinvolgono una sola persona. Viene permessa anche la cura del proprio orto ma solo se nel comune dove si risiede.

Restano ancora chiusi invece negozi di vestiti per bambini e librerie, che potranno comunque consegnare gli articoli a domicilio. Ancora in vigore anche i divieti su passeggiate con o senza cane: vanno effettuate nelle vicinanze della propria abitazione, anche se non è mai stata precisata una precisa distanza (tanto che la polizia aveva esplicitamente chiesto di chiarire il numero di metri). Continua poi la chiusura domenicale per i super; per quanto riguarda i mercati all'aperto, infine, la decisione su un'eventuale riapertura spetterà ai sindaci.

Rsa: l'appello degli infermieri

Un alto tasso di decessi e morti che avvengono in solitudine, nell'impossibilità di vedere i propri cari. È la situazione delle Rsa descritta in una lettera che il presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche della Provincia autonoma di Trento, Daniel Pedrotti ha rivolto al presidente della Provincia Maurizio Fugatti e all'assessore Stefania Segnana. La richiesta, come si legge nella nota, è di delineare "tempestivamente strategie per ideare scenari e modelli capaci di rispondere in modo efficace ed efficiente a questa emergenza".

La nuova ordinanza in vigore dal 14 aprile

Le misure ristrettive per il contenimento dell'epidemia Covid sono state prorogate fino al 3 maggio. Tuttavia, una nuova ordinanza consente l'apertura -facoltativa - delle attività produttive all'aperto; rimangono invece chiusi negozi di vestiti per bambini, librerie e cartolerie, che in altre regioni d'Italia stanno riaprendo come consentito dal decreto ministeriale. Ad essere obbligatorie sui mezzi pubblici locali dal 14 aprile sono le mascherine, che erano già necessarie per fare la spesa (insieme a guanti o soluzioni disinfettanti per le mani).

Nei cantieri che riapriranno sarà necessario mantenere le distanze, indossare le mascherine e controllare le temperature  di tutti i lavoratori: chi ha una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi deve allontanarsi, come anche chi ha familiari positivi. Per ogni impresa sarà nominato un referente. Al chiuso invece, ha specificato Fugatti, "sono ammessi limitatamente ai lavori che possono essere svolti senza la compresenza di più persone nel medesimo luogo".

La 'fase 2'

"Stiamo ragionando sulla fase 2 - ha detto il presidente della Provinica autonoma di Trento Maurizio Fugatti - Sappiamo, e lo abbiamo ribadito più volte, che dovremo convivere con il virus. Le aziende riapriranno, ma in un ambiente di lavoro in grado di garantire le giuste distanze e i dispositivi di protezione, senza affollamenti. Il nostro compito è costruire un protocollo diverso che ci consenta di contenere il contagio anche nella seconda fase". 

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