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Coppia di alpinisti salvati: "Non pagheremo il conto, non abbiamo chiamato i soccorsi"

I due, di Barcellona, avevano rifiutato gli aiuti per due volte prima di essere recuperati dall'elicottero

Continua la 'soap opera' della coppia di alpinisti catalani recuperati nel pomeriggio di lunedì dopo che per due volte aveva rifiutato l'aiuto del Soccorso alpino nonostante si trovasse in parete sulle Tre Cime di Lavareto da tre giorni e in avverse condizioni atmosferiche. Ora i due hanno dichiarato che si rifiutano di pagare il salato conto per i tre interventi dell'elicottero. 

La vicenda

Secondo i due scalatori alla base della vicenda ci sarebbero un problema di comunicazione e l'apprensione della madre di lui, che non vedendoli arrivare al rifugio dove li aspettava aveva chiamato il numero di emergenze chiedendo un intervento immediato. Secondo quanto dichiarato dagli spagnoli, la fermata in parete era stata decisa in attesa di un miglioramento del meteo. "Eravamo tranquilli, nessuno aveva avuto crisi di panico, stavamo solo attendendo che il meteo cambiasse", hanno dichiarato al Gazzettino.

I due alpinisti, inoltre, hanno affermato di aver "arrampicato ovunque, dall'Himalaya alle pareti dello Utah" e di non essere gli inesperti che hanno dipinto i media. "Stavamo scendendo pur non avendo raggiunto la cima. Ma mentre scendevamo il tempo è peggiorato. Capisco che ci sono persone che affrontano quella parete in 12 ore, ma noi la facciamo con i nostri tempi. Eravamo lì da due giorni e mezzo, perché il brutto tempo non ci permetteva di fare altrimenti, ma eravamo tranquillissimi".

Secondo la loro versione, le prime due volte l'elicottero sarebbe stato rifiutato perché i due alpinisti non si sentivano in difficoltà, mentre la terza avrebbero accettato perché mancavano ancora ore alla discesa. Per le autorità invece all'origine della decisione di proseguire da soli, le prime due volte, ci sarebbe stata solo caparbietà.

In Veneto, la legge regionale n. 1411 del 20 settembre 2011, che regola le tariffe "per i servizi a carico dell'utente per lo svolgimento dei servizi di soccorso e trasporto sanitario" prevede un contributo a carico delle persone soccorse, che nel caso dei catalani potrebbe raggiungere i 10mila euro. Ma gli scalatori dicono: "Noi non abbiamo chiamato nessuno, non paghiamo. Non siamo assicurati, ma nessuno ha richiesto l’intervento, quindi il caso è chiuso".

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