rotate-mobile
La lettera / San Giuseppe / Via delle Laste

La richiesta al vescovo: "Apra l'ex convento ai senzatetto"

La lettera inviata dall'Assemblea antirazzista a Monsignor Tisi: "Servono alternative rispetto alla politica dell'esclusione"

L'ex convento dei frati cappuccini alle Laste di Trento come nuovo rifugio temporaneo per i senzatetto. È questa la richiesta che gli attivisti dell'Assemblea antirazzista del capoluogo, attraverso una lettera aperta, rivolgono all'arcivescovo trentino, Monsignor Lauro Tisi.

L'obiettivo è quello di fornire alle persone prive di alloggio un riparo al caldo durante i mesi più freddi dell'anno: "Ci rivolgiamo a lei per chiederle un aiuto concreto alle persone, in massima parte richiedenti asilo, che si trovano oggi prive di alloggio nella nostra città - scrive l'assemblea -. Da settimane queste persone cercano con dignità di far sentire la propria voce. Le abbiamo accompagnate due volte sotto il Comune di Trento e la sede della Provincia. Chi di noi ha potuto, ha aperto ad alcuni di loro le proprie case, altri li hanno assistiti nelle pratiche burocratiche e in ospedale, perché tra loro vi è chi ha una condizione di salute già precaria e ogni giorno c'è qualcuno che si ammala". Da questa emergenza, quindi, la richiesta al vescovo: "Quello che manca ad ora è lo stabile adeguato, disponibile da gennaio a fine marzo - proseguono gli attivisti -. Una mancanza a cui potrebbe ovviare la sua diocesi mettendo a disposizione per il periodo indicato alcuni immobili dell'ex convento dei frati cappuccini in via delle Laste".

"Le responsabilità delle istituzioni vengono meno"

Gli autori della lettera ci tengono comunque a sottolineare il sostegno ricevuto alla loro causa da parte della diocesi trentina, e non risparmiano una critica alle istituzioni: "Non è nostra intenzione cercare di sovraccaricarvi quando le responsabilità delle istituzioni vengono meno, in seguito allo smantellamento del sistema d’accoglienza iniziato ormai cinque anni fa - si legge -. Occorre mostrare e praticare un'alternativa concretamente operante rispetto alla politica dell'esclusione e della negazione dei diritti umani fondamentali. Nel nostro piccolo, ci proviamo in diverse forme". L'appello viene quindi rinnovato nelle ultime righe: "Non è con leggerezza o senza renderci conto di quanto viene fatto nel quotidiano che chiediamo alla Diocesi un nuovo apporto all’accoglienza - conclude la lettera -, ma con la convinzione che il vostro importante aiuto ed esempio concreto possa essere decisivo per consentire alle persone in strada di superare un momento difficile e possa contribuire ad aiutare la società trentina tutta a sciogliere le tensioni da lungo tempo accumulate, a ritrovare una più umana e razionale percezione della realtà e la fiducia nel proprio futuro". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La richiesta al vescovo: "Apra l'ex convento ai senzatetto"

TrentoToday è in caricamento