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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Case popolari: arriva la "patente a punti" che sanziona chi non riga dritto

Ogni inquilino avrà 30 punti in partenza, che saranno decurtati ad ogni trasgressione del nuovo regolamento: dagli stenditoi sui balconi ai reati del Codice penale

Una patente a punti per gli inquilini delle case popolari trentine. Il paragone non è improprio: è la stessa Giunta provinciale che in una nota specifica che "si tratta di uno strumento strutturato come la patente a punti degli automobilisti". Le decurtazioni, in questo caso, scatteranno con comportamenti non conformi al regolamento, ai buoni rapporti di vicinato, al decoro ed alla sicurezza all'interno degli immobili Itea.

Patente Itea: ecco come funziona

Ecco come funziona: ogni inquilino partirà da un plafond di 30 punti. Ad ogni sgarro saranno decurtati dei punti, su questo il regolamento è ancora da scrivere, ma ci saranno anche dei bonus, in caso di buone azioni, che serviranno a recuperare i punti persi.

Come detto le regole non sono ancora state definite. Si prevede che la patente a punti per gli inquilini possa entrare in vigore a gennaio 2020. Fra i i comportamenti che è già certo saranno inseriti nel nuovo regolamento, sanzionabili con la perdita di 2-3 punti, sono previsti: l’abbandono di rifiuti, masserizie e anche di veicoli sulle parti comuni degli edifici; l’installazione di impianti o apparecchi radio o di stenditoi all’esterno delle facciate senza le dovute autorizzazioni. La sanzione potrà essere più severa in caso di: rifiuto a partecipare alle spese per la pulizia e il decoro degli spazi comuni; cattiva gestione dell’alloggio soprattutto per quanto attiene al profilo igienico-sanitario.

Ci sono però comportamenti che potranno costare 15 punti o, in casi estremi, tutti e 30 i punti della patente. Gravissime violazioni come l’abbandono dell’alloggio; il subaffitto; la modifica degli spazi interni; l’ospitalità non autorizzata di persone estranee alla famiglia. In caso di utilizzo improprio dell'alloggio, ovvero non per residenza ma per altri scopi, e veri e propri reati (si pensi, per esempio, allo spaccio o ai maltrattamenti in famiglia) si potrà perdere il diritto alla casa pubblica.

Niente casa agli stranieri che hanno immobili in patria

L'altra novità, annunciata, riguarda solamente gli stranieri: non avrà diritto alla casa popolare chi possiede un immobile all'estero. L'ipotesi era già stata ventilata quando il governatore leghista del Veneto Luca Zaia annunciò di volerla adottare, alla vigilia delle elezioni dell'anno scorso che portarono la Lega al governo anche in Trentino. 

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