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L'intervista / Rovereto

"Qui una situazione di degrado generalizzato"

Le dichiarazioni del titolare del bar Depero: "Le forze dell'ordine hanno le mani legate, serve una soluzione dall'alto perchè a un certo punto si arriva all'esasperazione"

“La gente prende di mira le cose, distrugge tavoli e sedie senza un perché, forse perché sono ubriachi. È successo tante volte, a un certo punto si arriva all’esasperazione”: a parlare è il titolare del bar Depero nella piazza dell’Urban City, nel pieno centro di Rovereto. Dopo l’ennesima “razzia” notturna subita dai vandali, l’uomo parla di una situazione di degrado generalizzato: “Il mio è solo uno dei tanti casi in una città che è un po’ presa di mira in tutti i luoghi, come dimostrano le recenti vicende". 

La piazza di corso Rosmini secondo il gestore è comunque una zona particolarmente colpita da questo fenomeno: “Ci sono delle situazioni di ‘vantaggio’ per queste persone – prosegue -. C'è ad esempio il supermercato che ti vende la birra da nove gradi a un euro, o il wi-fi gratuito delle poste qui accanto. E quindi qua c’è una concentrazione di gente che beve, che spaccia alla luce del sole, e poi diventa ingestibile, aggressiva, se la prende con cose e persone per qualsiasi motivo”. E le forze dell’ordine? “Hanno le mani legate – racconta –, mi dicono che più che prendere i dati e portarli mezzora in caserma non possono fare. La soluzione deve arrivare dall’alto per arginare questo problema, perché chi opera sul territorio come me e le forze dell’ordine fatica”. 

"La gente si alza e se ne va"

Anche la clientela, di conseguenza, è spaventata dalla situazione: “È una situazione non bella –  spiega il proprietario del bar -, se le famiglie vengono qui per fare una colazione o un aperitivo vedono seduta sulle panchine gente che si ubriaca, che inizia a far baccano, magari inizia a litigare e spacca bottiglie per terra. Chi ha dei bambini davanti a queste scene si alza e se ne va, è accaduto più volte. Non è un bel vedere per quello che dovrebbe essere il giardino di Rovereto”.

La città però non è sempre stata così secondo il titolare: “Io sono roveretano, ma per quindici anni sono stato a Modena insieme a mia moglie per gestire altri bar e alberghi – conclude -. A lei, quando abbiamo deciso di tornare qui, raccontavo di una Rovereto ben diversa, quella che ricordavo io prima di trasferirmi. Le cose sono cambiate, la situazione è deteriorata”. 

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