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a grumes, martedì sera, la presentazione del documentario una memoria di ferro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

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L’emigrazione italiana e trentina in Lorena, tra gli inizi del 1900 e gli anni ’60,

raccontata nel documentario di Tommaso Pasquini dell’associazione .doc

Sarà Grumes, martedì sera alle 20.00 presso il Teatro Le Fontanelle, ad ospitare la presentazione del documentario dell’associazione .doc che racconta l’emigrazione italiana verso Hayange, cittadina mineraria della Lorena, anche attraverso le vicende degli emigrati trentini. La stessa Grumes protagonista dell’ondata migratoria che prese avvio nel 1897 con Erminio Faustini: quasi 250 persone che – in fuga dalla miseria – trovarono lavoro nelle miniere di ferro francesi, imbattendosi spesso nella morte per incidenti o malattie ma che riuscirono a riscattarsi socialmente insieme alle proprie famiglie in quella Francia che fu, ieri, “terra promessa” e, oggi, patria. Tra quanti sono partiti, pochi sono tornati. I più hanno costruito altrove la propria vita, le proprie famiglie, i propri beni, senza dimenticare ciò che li unisce al Trentino, e alla Val di Cembra in particolare. Attraverso interviste ai protagonisti diretti e indiretti di questa migrazione è stato realizzato il documentario UNA MEMORIA DI FERRO, che racconta le vicende di quel periodo ma che è anche in grado di offrire l’occasione per riflettere sull'estinzione di quel sistema paternalista tipico del settore estrattivo-siderurgico che, (in particolar modo nell'industria pesante), sostenne lo sviluppo economico dell'Europa intera; realizzando modelli di vita sociale dentro cui sono cresciute intere generazioni, tra cui quelle degli italiani emigrati.

Oggi, delle centinaia di miniere di ferro che per quasi un secolo alimentarono il motore dell’economia europea, di quel centro nevralgico noto fino alla metà del 1900 come “Canton du fer”, non rimangono che gli scheletri arrugginiti di enormi strutture in fase di smantellamento. Simboli di un sistema produttivo in grado di richiamare quantità immense di lavoratori da tutta Europa grazie al miraggio di una vita migliore.

L’iniziativa è stata realizzata con il contributo della Provincia Autonoma di Trento, della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, della Regione Autonoma Trentino Alto Adige e con la collaborazione del Comune di Grumes, di Sviluppo Turistico di Grumes e dell’associazione Trentini nel Mondo.

Martedì 26 febbraio, ore 20.00 al Teatro Le Fontanelle di Grumes, ingresso libero

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